RISUSCITAZIONE

C'è risurrezione e risurrezione, sì: perchè è un conto quella dell'amico Lazzaro, o quella del figlio della Vedova di Nain, ed è un conto quella di Gesù. 

Nei primi due casi c'è una risuscitazione, e un ritornare poi a morire, ma solo quella di Gesù è una risurrezione, che non ha più ritorno nella morte.

Nain richiama un po' la negazione in lingua tedesca "no", e penso che Gesù in quattro e quattr'otto ha fatto quel miracolo perchè quella madre potesse avere il "sì" della vita di suo figlio. E attraverso il "Sì" di Dio su quella situazione.  Un figlio, quello, che era segno di quel Figlio di Dio che avrebbe avuto il sì della vita come vittoria sul no della morte, cosa che già ora aveva in potere di fare.

Lazzaro, invece, pur amico di Gesù, non è che volesse uscire da quel sepolcro. Infatti non è stato in quattro e quattr'otto, ma ci è voluto un po' di raccoglimento, di invocazione, di richiesta non tanto al Padre, ma a quell'amico, che uscisse da vivo da quel luogo di morte... Ma quello non era morto: lì c'era solo il suo puzzolente cadavere! Quello se ne stava già in Paradiso a godersi la pace eterna, e non aveva proprio voglia di tornare... Dopo tanta insistenza, quando ha capito che per amicizia Gesù gli chiedeva il favore di dimostrare con un segno che oltre la morte c'è la vita con Dio - e lui era stato scelto per questo -  e anche per il fatto che Gesù aveva avuto il permesso da suo Padre, Lazzaro ha concesso a Gesù di aiutarlo con un'aggiunta di vita, ma con la certezza che sarebbe poi ancora morto...e stavolta senza scusante di ritorno!

Sta di fatto che l'unico scontento di quella risuscitazione fu proprio Lazzaro...