GIU' DALLA PIANTA

"Zaccheo, vieni giu' dalla pianta!"

"Sei piccolo - continuò Gesù - e ancora vuoi farti grande con una pianta! Piantala! Sii quello che sei, scendi! Perchè è solo la tua piccolezza quella che ti salva!"

A quelle parole, Zaccheo balzò giù: "Gesù, come mi conosci?".

E Gesù: "Prima di essere sulla pianta, stavi contando i soldi raccolti, ma non eri convinto ancora...ti mancava il resto, e il resto non era qualcosa, ma eri tu, proprio tu, il resto di tutto, il meno, il più piccolo! Per questo salisti sulla pianta, non solo per vedere me, ma per sentirti più grande, e non così piccolo e inutile, fragile. Ma sappi che ti ho scorto solo per il tuo dubbio, per la tua ricerca, e non per altro. E ora, scendi, che devo andare in una casa: la tua, come fosse la mia!".

Sconvolto, Zaccheo scese subito e in fretta, e lo accolse nella sua casa: "La mia casa è anche la tua, Gesù! Dividerò tutto con te e con tutti quelli che ho frodato: ho ingannato tanti, e oggi stavo anche ingannando te. Ma tu mi hai magicamente stregato, e in bene, e invitato a cambiare tutto della mia vita! Ecco, la mia casa ora è casa rinnovata e purificata da te! Sarà una casa benedetta, non più interdetta o maledetta!"

"Oggi la salvezza è entrata in questa casa!" osannò Gesù innalzando e invitando tutti a innalzare un calice di buon vino.