LE NOZZE DI CANA

Tutti conosciamo il miracolo delle nozze di Cana...ma non tutti conoscono l'esito di quel miracolo, al di là di quel giorno.

Cana da quel giorno divenne meta ambita per festeggiare le nozze: tutti prenotavano ai ristoranti di quel paese, con la speranza che anche nel loro caso ci fosse un miracolo simile: trasformazione di enorme quantità di acqua in vino buono. Pian piano, le nozze furono solo secondarie, rispetto alla speranza di vedersi apparire il vino, e il paese divenne sempre più noto come luogo del pellegrinaggio al vino. 

Quel miracolo di Gesù di allora non solo non era stato compreso come segno, ma addirittura era diventato oggetto di magiche speranze umane e possibilità di avere gratis del vino buono, e in gran quantità per giunta.

Gesù, allora, glielo aveva detto alla madre: "Non è ancora giunta la mia ora..."; ma la mamma, si sa, non sta mica a guardare l'ora e la convenienza delle cose, ma ne vede solo l'urgenza, e così aveva risolto la questione, guardando non al segno di Dio, ma alle persone che aveva di fronte.

E, alla fin fine, aveva concluso in modo diverso la stessa cosa del Figlio: per lei, non era ancora giunta l'ora di Dio, quindi quella cosa la si poteva fare. Due modi diversi di raggiungere lo stesso risultato partendo dallo stesso presupposto.

Ma ciò che resta nell'ambiguità della conseguenza del miracolo di allora, è che le nozze anche di oggi attendono non prima di tutto di far festa, ma prima di tutto con che cosa far festa.

E l'ambiguità resta, tra il festeggiar col vino o col divino.