PIETRO

Non so perchè proprio io, non so perchè... lo sa dio...

Sta di fatto che quel tipo lì, passando un dì, mi ha incuriosito, poi interrogato, infine affascinato per quella sua avventura che chiedeva di condividere con lui.

E così, tra una battuta e l'altra, ci siamo trovati a condividere da compagni la sua missione che sapeva di novità e di trasgressione, ma che per me appariva come una nuova missione, oltre il solito tram tram, al di là della routine quotidiana, rompendo tutti gli schemi della vita fatta e finita.

Quell'infinito mi ha attratto, e da esso mai mi sono poi ritratto, anche se lo avevo per tre volte rinnegato.  Ma poi ci ho ripensato e mi sono riaccollato tutto e anche di più, fino a finire in croce come lui.

Se mi chiedete se tornassi indietro, rifarei lo stesso percorso, con Lui accanto, e tutto avrebbe comunque senso, al di là di ogni logica e ragionamento umano.

Ma se di Lui umano qualcosa c'è, di divino si percepisce il meglio che ancora non c'è,  e per questo condivido con Lui gioie e dolori, fatiche e speranze di questa sua e nostra umanità in cammino.

"Su questa roccia..." Eh, cazzo, mi diede anche della roccia, nonostante la mia fragilità!... E così, eccomi qua!

NASCITA DEL VANGELO

Sapete come avvenne la nascita del Vangelo?

Nacque a tavolino...sì...o meglio, attorno a un tavolo, un grande tavolo, e nel luogo dove si svolsero le nozze di Cana. Infatti, ricordando quel gioioso miracolo, ma soprattutto richiamando lo spirito di esso, dove si poteva ricreare la memoria dell'agire divino se non là dove avvenne il dono del buon vino.?I protagonisti della stesura originale, poi corretta e modificata nel tempo, e infine ufficializzata per noi oggi, non furono tutti i discepoli, ma solo alcuni di loro, che andando e venendo dalla trattoria, tra un boccale e l'altro di quel buon vino memorabile come avesse lo spirito di quello originale, e tra un pasto e l'altro, richiamando alla memoria i fatti essenziali della vita di Gesù, e ricostruendo quelli impossibili a essere constatati (tipo le tentazioni di Gesù...) con l'aiuto dello spirito divino, oltre il sostegno del buon vino, fecero emergere, a poco a poco, tutto il materiale evangelico.

Qualcuno di loro tornava al proprio lavoro, o alle proprie case, e dopo pochi giorni si ritrovava ad arricchire il ricordo dei fatti e portando la propria testimonianza ai redattori, che alla fine sistemarono il tutto nel cosiddetto Vangelo.

Non sembri banale il fatto che tutto parta da cibo buono e da buone bevande, se richiamiamo anche noi alla memoria non solo l'Ultima Cena oltre alle nozze di Cana, o il pesce alla brace, ma anche il fatto di come Gesù ci tenesse, di fronte alle cose spirituali, a rimarcarne l'aspetto concreto della carne e del sangue, del cibo e della bevanda, della condivisione attorno alla mensa umanizzata dal mangiare insieme.

"Chi non mangia...e non beve...non può essere mio discepolo!"

Condividiamo dunque, anche noi oggi, come  loro allora, il mangiare di Dio con noi!

ADORATRICE SCOMODA

Quando Gesù nacque nella stalla di Betlemme, non pensate che abbia avuto grandi ossequi e visite, a parte tre magi sgangherati e l'asino e il bue, qualche curioso pastore e nulla più... Se non...

Una zanzara... Sì, proprio quella che non ci voleva sul bambino appena nato! Maria la scostava delicatamente dal viso del bimbo, mentre Giuseppe incazzato non riusciva a trovare il tempo giusto e il modo adeguato non tanto per scacciarla, ma per schiacciarla appiccicandola da qualche parte. 

La zanzara, dal canto suo, non aveva altro intento che quello di adorare il bambino, e mai l'avrebbe punto. Ma per la sua considerazione e la sua identità ufficiale, in quella situazione non era altro che un disturbo e il pericolo imminente.

E così, vola qua, sopra le corna del bue, e vola là, tra le orecchie dell'asino, era cacciata via da tutti quelli della stalla. Solo il bambino le offriva la manina a salutarla, quando lei riusciva a avvicinarlo, anche solo per un attimo. Ma poi la sua adorazione era interrotta dalle premure di chi stava lì attorno. Era come - succederà proprio questo più tardi nel tempo - se uno volesse avvicinarsi al Papa per salutarlo, e le guardie del corpo subito intervengono per paura di un attentato o di un qualche disturbo alla sua persona. 

Ma prima di lasciare la stalla, la zanzara si rammentò della musica creata dal volo del calabrone, suo lontano parente, e così intonò al bimbo nella culla un ronzìo simile a quello, e sta di fatto che la sua adorazione musicata ebbe un riscontro: il bimbo agitò freneticamente le braccine e sorrise alla zanzara, che prima di andarsene via, soddisfatta, si pose sul capo di Maria e diede un ultimo sguardo a quel piccolo nato, grata e riconoscente per aver avuto, anche solo per poco, col suo ronzìo, rallegrato quel suo essere venuto nel mondo. 

LA LUCERTOLA ISPIRANTE

Quando il santo giullare Francesco inventò il presepe, lo spunto lo ebbe proprio da una lucertola che gli stava passando davanti e si era bloccata a guardarlo, come a dirgli: sì, procedi, Francesco, il presepe sarà una bella cosa!

Eh, sì - si disse il santo - quella lucertola non è forse una piccola luce, un barlume di vita anche là dove sembra non esserci nulla, e quasi non ti accorgi nemmeno di lei? 

Vivace, veloce, fulmineo e frizzante fu l'animo di Francesco, proprio come quello di quella lucertola che lo ispirava nel progetto semplice ma ardito, fantasioso e sorprendente come il movimento di quella piccola compagna che si aggirava avanti e indietro, su e giù, a destra e a sinistra, come esprimendo la sua gioia per quello che il santo stava realizzando.

"Grazie, cara amica - disse Francesco concludendo il lavoro e rivolgendosi al piccolo rettile - e ricordati che anche tu sei stata parte di quest'opera!". E la lucertola scodinzolando felice sprizzò via.

E pensate che tempo dopo lei ispirò anche un artista che stava dipingendo la vita di Gesù. E così, se passate da Firenze, troverete un quadro che ritrae la Sacra Famiglia sì, ma è intitolato: la Madonna della Lucertola. E infatti la piccola nostra amica la troviamo ritratta proprio lì, nell'angolo di destra! Controllate se è lì ancora...non si sa mai...

GIUSEPPE

 "Quando ho capito che era già arrivato, allora l'ho adottato".

Già, potremmo riassumere così quello che ha pensato, vissuto e deciso Giuseppe in quei momenti cruciali. Ma anche gioiosi, certamente. Perchè adottare un bimbo che nasce, fuori o dentro il matrimonio da fare o già fatto, è sempre un atto di amore. E questo ha fatto Giuseppe. Togliamogli l'aureola del santarello della nicchia, statico e barbuto, vecchio a tal punto da apparire quasi mummificato e lontano nel tempo. Togliamo l'angelo che lo rincuora e lo invita a fare ciò che non avrebbe fatto, e mettiamogli una coscienza umana e giovanile, aperta a nuove possibilità e ad intraprendere l'avventura della vita con la persona che l'amore di un credente mette sul suo cammino.  Lasciamogli la crisi, il pensare e il progettare, le ansie e le attese di un padre verso il figlio che verrà, come sarà, cosa farà, dove andrà... E adesso lo vediamo, questo Giuseppe, accanto alle nostre umanità, ad accogliere, in concreto, anche se con modi diversi, la presenza di Dio che si fa carne.

"Che ne dici, Gesù?... Sta uscendo bene questo nostro lavoro?"

"In un modo diverso, ma è la stessa opera di Giuseppe!"

I DUE PUNTI

Furono solo due punti della grammatica a segnare il destino diverso dei ladroni crocifissi ai lati della croce di Gesù. L'ho capito quando mi sono imbattuto nel cattivo ladrone che stava fuori dal cancello del Paradiso, e con il quale abbiamo scambiato qualche parola, prima che lui entrasse a farne parte. 

Sì, perchè entrambi Gesù li aveva destinati alla Misericordia del Padre - sennò, che sarebbe venuto a fare sulla croce? Solo per quelli che si convertono? - anche se in tempi diversi, e questo giustamente. Sì, perchè se entrambi erano stati oggetto dello stesso dono, in modo diverso e con tempi diversi ne avrebbero goduto. 

E che c'entrano i due punti, direte?...

Sono quelli che ci fanno capire tutto quel che ho detto sopra.  Ecco come. 

Gesù disse al buon ladrone: "Io ti dico : (osserva dove stanno i due punti) oggi sarai con me in Paradiso". Quindi subito se ne va con Gesù quel giorno in Paradiso, quello.

All'altro si è volto e ha detto: "Io di dico oggi : (osserva dove stanno invece qui) sarai con me in Paradiso". Quindi non subito, e proprio per la sua disposizione, questo secondo ha aspettato un poco fuori dal cancello.

E adesso, scusate, ma devo andare a vedere dove sono scritti i due punti per me...

I MAGI

Abbiamo fatto un casino, perchè con i doni a quel bambino che noi ritenevamo re, ci siamo avversati il re Erode. E abbiamo dovuto fare i salti mortali per uscire da quella situazione!.

La nostra reputazione è stata azzerata, la nostra vita scombussolata, la nostra dignità sprofondata, e noi abbiamo evitato per poco un attentato alle nostre persone, fingendo al re una nuova direzione.

Felici comunque di avere incontrato un bimbo dalle profezie annunciato, e noi gli abbiamo creduto, e anche se tutti ci hanno squalificato, la nostra vittoria è ormai un atto assodato.

Oro, incenso e mirra abbiamo lasciato a lui, ma quel bimbo ci ha fatto sognare un mondo nuovo, di giustizia e di pace, che noi nemmeno osiamo immaginare, ma che in lui si farà, lo crediamo fermamente, presto e in modo molto, molto differente.

Non sappiamo ancora oggi perchè gli abbiamo creduto, ma su questo è meglio che tutto venga ancora taciuto...

Magi o non magi, la vera magia è quella di quello spirito che verso di lui ci additò la via!...