LA DOMANDA DI MARIA

Chissà come sarà stata la vita di Gesù prima della sua esperienza "pubblica", quella raccontataci dai Vangeli. Chissà poi - non so se voi ve lo siete mai chiesto - come Maria si atteggiava verso questo suo Figlio che considerava sempre più umano ma anche sempre più divino. 

Sta di fatto che un giorno, quando Gesù era sì giovane, ma anche ben capace di intendere e volere, Maria, in un momento di tranquillità, seduta in casa davanti a lui accovacciato presso di lei, con raffinata delicatezza gli pose questa domanda: "Figlio, come sei nato da me?". E raccolse il viso tra le mani, piegando il capo, significando così di scusarla se fosse stata quella una domanda inopportuna, e che lei lo avrebbe compreso e rispettato se non le avesse risposto.

Gesù si alzò, si pose davanti a lei e prese tra le sue le mani di lei, a significarle la piena sintonia in quel momento; poi le parlò così: Madre, tutto questo stai bene intuendo che è opera dello Spirito. Non di uno Spirito vago e astratto, Madre, ma dello Spirito del Padre. A Lui ho chiesto e Lui ha accolto la mia figliale volontà di essergli Figlio non solo in cielo, ma anche sulla terra. Lui così mi disse: sceglierò per te una Madre che rappresenti e ripresenti ogni giorno a te il Cielo, ma ti affiderò anche a un padre, un uomo, che ti rappresenti e ripresenti ogni giorno la terra, con le sue gioie e i suoi dolori. Lo Spirito Santo vi unirà in terra e anche in cielo, come famiglia di Dio, e sarà Lui a iniziare questa storia. E tu, mamma, lo sai che questo mistero avvenne, quel giorno che avesti la piena coscienza di me in te.

Gesù fece scivolare delicatamente le sue mani da quelle della mamma, e con un sorriso la salutò, si volse e uscì da casa, alla volta di chissà che...